Dopo Castellania e i Colli Tortonesi, Novi Ligure è l’altro punto focale nella storia del grande Fausto.
Un Coppi appena quattordicenne, refrattario al lavoro nei campi, parte alla volta di Novi per imparare dal signor Merlano di Tassarolo il mestiere di salumiere. La bottega è “Da Minghein”, in via Paolo da Novi al civico 21 (qui foto d’obbligo sotto la targa in suo onore).
Fausto diventa quello che oggi chiameremmo un “rider”: il mestiere gli piace perché gli permette di salire in sella alla sua “Tri-Fusì”, “Tre fucili” (quelli raffigurati sul marchio BSA - “Birmingham Small Arms” - ditta inglese produttrice di armi che si era messa a fare biciclette dalla fine del secolo prima), trovata in un fienile, un po’ sgangherata e due volte più grande di lui. Nel suo futuro c’è una bicicletta al posto della zappa, ne è sicuro.
Coppi fa le sue quotidiane consegne in tempi record ma a volte allunga un po’ la strada, aggiungendo pedalate su pedalate ai 40 chilometri dell'andata e ritorno tra Novi e Castellania: al mattino si butta a capofitto giù per la discesa, la sera pigia sui pedali per l’ultimo sforzo in salita.
Sull’onda dei ricordi del Grande Airone ci dirigiamo verso il Museo dei Campionissimi, il più grande museo ciclistico europeo, un omaggio appassionato ai campioni piemontesi della bicicletta come Costante Girardengo, che a Novi nacque e cominciò la sua formidabile carriera sportiva, e appunto Coppi, che di Novi è stato cittadino onorario.
Allestito in un ex capannone industriale di 3000 metri quadri, offre al visitatore supporti multimediali e virtuali, maxischermi che proiettano i momenti più emozionanti della storia del ciclismo e un calendario di proposte di itinerari cicloturistici per la valorizzazione del territorio.
Ma Novi non è solo ciclismo: una tipica giornata novese non si può concludere prima di una piacevole passeggiata col naso all’insù alla scoperta degli scenografici palazzi dipinti di derivazione genovese, per arrivare poi all’Oratorio di Santa Maria Maddalena, un vero e proprio gioiello custodito nel cuore del centro storico. Edificata intorno al 1400 a ridosso delle antiche mura cittadine, la chiesa è stata realizzata in seguito al passaggio della Compagnia dei Disciplinanti a Novi.
Al suo interno custodisce uno straordinario gruppo scultoreo ligneo, il "Calvario": collocato alle spalle dell'altare maggiore, realizzato da artisti fiamminghi nel Cinquecento e composto da 21 statue a grandezza naturale. Splendidi anche il gruppo scultoreo in terracotta situato dietro l'altare, che raffigura una "Deposizione", e il campanile barocco.
A seguire, merenda a base di focaccia novese in uno dei panifici del centro storico e, per i più golosi, farinata a base di ceci cotta nel forno a legna al “Banco”, storico locale all’ombra della bella chiesa di Sant’Andrea.