Fino al tour '49, a Coppi veniva mosso un appunto: quello di correre soltanto in Italia, senza uscire allo scoperto all'estero. Salvo qualche gara minore Coppi si era imposto nel "Nazioni" a cronometro, mentre le classiche erano rimaste tabù.
Finalmente, però, il successo al Tour aveva fatto cambiare idea agli esperti d'Oltralpe, anche ai più scettici. Nel 1950, Coppi si ritrova moralmente impegnato a mettere in palio la sua reputazione nella tana di francesi e belgi, sconfitti al Tour da lui e Bartali.
Risultato: il tricolore domina sia nella Parigi – Roubaix che nella Freccia Vallone.
2'45'' è il distacco inflitto al francese Diot a Roubaix; addirittura 6'05'' al belga Impanis nell'altra classifica.
Nel '52 e nel '55 Coppi è grande a Roubaix, ma sul traguardo viene battuto dai più veloci Van Steenbergen e Forestier.